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Agire nell’ambiente in cui si è per aumentarne le possibilità di scelta

Sono una psicologa clinica sistemico-relazionale che da molti anni si dedica alla formazione, alla consulenza organizzativa, al team building e alla ricerca, poiché mi affascina e trovo molto utile innescare processi trasformativi e creare soluzioni insieme ad altri.
Gli ambiti cui mi rivolgo sono quelli socio-sanitari, educativi e formativi, sia con gruppi di lavoro, sia con organizzazioni.
E sono poeta. Come tale adotto uno sguardo aperto alle persone, alle relazioni e cerco un atteggiamento e un linguaggio che consentano un nuovo emergere della vita.
Il mio lavoro e il mio essere poeta s’influenzano profondamente; entrambi sono creazioni e fanno parte di una ricerca continua di lasciar parlare le realtà che incontro, attraverso relazioni e adottando un linguaggio che generino possibilità di trasformazioni positive.

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Mi sono laureata nel 1980 in Psicologia Clinica e poi specializzata nell’85 in Psicoterapia Sistemico Relazionale a Milano con i maestri Gianfranco Cecchin e Luigi Boscolo.
Nell’87 ho finito la specializzazione, all’Università di Padova, in Metodologia della Ricerca Filosofica e Filosofia della Scienza che mi ha dato la competenza come epistemologa, più tardi poi ho concluso una Formazione per Formatori.

Le mie esperienze cliniche sono state molto variegate nei contesti: dalla Psichiatria dei Servizi Territoriali inizialmente ai Consultori familiari, con le disabilità nei Centri di Riabilitazione e nei Servizi Educativi per disabilità, ma anche  Scuole Professionali,  Distretti Sociali e Sanitari. E poi ancora in RSA di tipo psichiatrico. Anche le funzioni sono state differenti e varie: Componente e poi Consulente d’équipe, Coordinatrice d’équipe riabilitativa, Responsabile formazione e Responsabile di U.O.I. (Unità Operativa Interna), Consulente per gruppi di lavoro e organizzazioni.

Ho inoltre svolto ricerche sulla qualità formativa di alcuni Corsi Residenziali e Centri di Formazione.

Nel mio percorso lavorativo ho sviluppato una modalità di lavoro che definisco Consulenza di Processo Generativo per gruppi, équipe e piccole organizzazioni.

Ho insegnato parecchi anni in diverse Università Italiane, in particolare Psicologia Clinica e Psicologia Dinamica all’Università di Verona e fatto formazione e supervisione a operatori sanitari, sociosanitari, socioeducativi, formatori, terapeuti, insegnanti.

Ho sempre lavorato cercando di tenere insieme le mie tre grandi passioni che sono la clinica, la ricerca e la formazione che metto a servizio del processo di Consulenza.

Scrivo e mi occupo di poesia da metà degli anni ottanta anche attraverso ricerche sulla sua valenza trasformativa nel contesto formativo e facendo parte di due gruppi che ho contribuito a fondare: Poesiaincorso e Poesia dal mondo. Ho prodotte due volumi, sono stata inserita in una Enciclopedia dei Poeti Italiani Contemporanei, sono presente in raccolte poetiche e fatto spettacoli pubblici.

L’esperienza umana e di ricerca che ha integrato le mie competenze professionali con il mio essere poeta è stato l’incontro con le poesie di ragazzi con disabilità cognitive e l’analisi del laboratorio dove queste sono nate; da questa il volume Avevo un pregiudizio, viaggio tra formazione e poesia.

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Maria Grazia Chinato

IN SINTESI

ART LABO Fare arte con la disabilità. Analisi di un percorso educativo e artistico   Serenella Besio Con contributi di: Nicole Bianquin, Maria Grazia Chinato, Valentina Pennazio SOMMARIO   Nota dell’autrice 1. Sulla scena teatrale 1.1. Teatro, teatri 1.2. Teatro sociale 1.3. Un altro ‘altro’: corpo e disabilità 1.4. Un altro ‘altro’: corpo e disabilità a teatro 1.4.1. La grande ribalta 1.4.2. Compagnie teatrali e amatoriali sul territorio italiano 2. Il progetto 2.1. Dettaglio realizzativo 2.1.1. Aspetti organizzativi 2.1.2. La residenzialità 3. La ricerca su ART LABO: aspetti metodologici 3.1. Le domande di ricerca 3.2. Metodologia della ricerca 3.2.1. Impianto organizzativo 3.2.2. Ruoli dei partecipanti 3.2.3. Ambiti della ricerca 3.2.4.
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Nascita della mia poetica A difesa di una stalla o della poesia per una biografia poetica (racconto) di Maria Grazia Chinato Le due donne più importanti per me, mi scoppiarono a ridere in faccia. Questa era l’immagine che dominava i miei ricordi: mia madre e mia sorella grande, la mia seconda madre, mi scoppiarono a ridere in faccia. Erano circa le cinque di un pomeriggio ancora caldo, quando entrarono improvvisamente in camera mia. Ero alla finestra, gli occhi persi verso l’argine, ancora piena del sentimento che avevo cercato di portare in parole, in poesia. Ero ancora immersa in quel margine di tempo e spazio che lega la parola alla cosa,
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Libro di maria grazia ..... Indice Presentazione di don Romano Bettin Introduzione di Maria Grazia Chinato Capitolo I Storia del C.F.P. “Tusini” (a cura di) Maria Grazia Chinato L’opera salesiana in Bardolino: storia ed eredità Il C. F.P.: risposta al disagio e risorsa del territorio, di Speranza Gandolfi Presentazione: modello epistemologico di un’organizzazione a valenza educativo-formativa di Maria Grazia Chinato Capitolo II Il modello formativo del C.F.P. “Tusini ” di Speranza Gandolfi   Il sistema di formazione professionale Passare dall’etichetta all’ipotesi Livello istituzionale Un’integrazione possibile: modello salesiano e modello sistemico Livello organizzativo Il personale della formazione: selezione e cura. Il formatore: complessità del profilo. Il tutor: il ‘terz’occhio’. Il personale
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Discorso sulla mia poetica                                       Maria Grazia Chinato Incontro Gruppo Poesiaincorso                                               Cancello, 20.21 novembre 2010   Relazione tra la poesia e la vita. Cos’è la poesia nella mia vita? Per molti anni fu questa la mia domanda. Dopo l'esperienza da ragazza, (che ha avuto un brusco arresto -vedi il racconto:  Nascita della mia poetica [racconto] ho ripreso a fare poesia intensamente verso i vent'anni, ma avevo la spiacevole sensazione che il mio dire poetico fosse in un rapporto di separatezza con la mia vita. Avevo l’impressione cioè, che quello che non riuscivo a tollerare, ciò che non riuscivo a ‘rendere’ nella vita e farlo evolvere, trovasse nella poesia uno spazio 'prezioso'.
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